IL GIGLIO BIANCO
Giornale Settimanale del PTE
Anno II, n.23 – II Settimana di Aprile 2013
IL PTE PROTAGONISTA DI UN DIBATTITO SU “REGOLE E DEMOCRAZIA”
Il 18 Aprile prossimo, Giovedì, alle ore 17.00,presso la sede metropolitana del PD,in Firenze, Via Forlanini,si terrà un dibattito su “Le regole della democrazia”.
All'incontro, in qualità di relatori parteciperemo anche noi. Sarà l'occasione per proseguire un percorso già iniziato, anche grazie alla collaborazione del Prof. Andrea Poli, che il Movimento dei Popolati Toscani Europei (PTE) intende sviluppare come linea di forza nel corso dei prossimi mesi.
Evidentemente,le nostre prese di posizione sull'argomento, riportate con buon rilievo sulla stampa, hanno suscitato interesse dialettico anche in gruppi e/o partiti di altra area culturale.
E' nostra profonda convinzione che il nodo della politica italiana sia propedeuticamente riconducibile alla “riconquista” degli spazi elementari di democraticità che, neanche troppo implicitamente, la nostra Costituzione vedeva impressi nel DNA dei partiti.
Ai nostri giorni sono troppi gli attentati alla realizzazione effettiva dell'unico principio che può far funzionare i partiti e con essi la politica in quanto tale: la democrazia interna e, di conseguenza, l'effettiva democraticità delle elezioni, a tutti i livelli.
Addirittura, in alcuni casi,la democrazia interna ai partiti è vista quasi come un'opzione talmente costosa a cui è da preferire la “scorciatoia” del decisionismo leaderistico o, in subordine, del verticismo da apparato.
A questa strada senza uscita, che è la dimostrazione ormai quasi certificata della morte cerebrale della politica italiana, noi contrapponiamo il faticoso percorso delle “libertà sturziane”, che considera i partiti delle “parti” e mai un “fine”.
Che i partiti tornino ad essere strumenti di libertà e di progettualità e non delle consorterie, come quelle che Don Sturzo aveva conosciuto in quell'Italia post-risorgimentale, fatta di notabili ed apparato elefantiaco, nutrimento perfetto per la “malabestia dello statalismo”.
Ecco perchè anche i cattolici impegnati in politica, che guardano all'Italia delle autonomie e delle libertà e, allo stesso tempo, all'Europa dei popoli e delle nazionalità responsabili, puntano tutto sulle regole della democrazia, sicuri che su tale crinale si decideranno le sorti stesse della politica, quella vera e maiuscola.
FRANCO BANCHI