IL GIGLIO BIANCO
Giornale Settimanale del PTE
Anno III, n. 30 - I Settimana di febbraio 2014
CASINI PORTA I SUOI NEL CENTRODESTRA.
DAVVERO UN “DONO” INASPETTATO?
Quando si muove Pierferdinando Casini, per noi uomini e donne di un centro che sceglie, riformista, europeo, popolare, convintamente bipolare (non bipartitico), scatta come un allarme di livello massimo, potremmo chiamarlo rosso.
Fu Casini, con lo scellerato patto di S. Valentino, a concedere il suo abbraccio mortale all'amico Rocco Buttiglione, che, con black out totale, consenti di infeudare il partito (allora CDU) ad un autentico padre-padrone . Ma, quello che più conta, inquinò progressivamente i pozzi dell'idea cristiano-democratica fino a cambiarne la composizione originale ed originaria.
Attore non secondario di questa “liquidazione” fu Marco Follini, capace di infliggere un altro colpo mortale al progetto di un centro-destra, che, se bene equilibrato con la crescente componente cristiano-democratica, avrebbe potuto europeizzarsi in un tempo propizio e strategico.
Proprio per questi motivi, essenzialmente politici (di progetto e, non dimentichiamolo, di non condivisibile gestione del partito), costituimmo un cartello di opposizione all'interno dell'UDC insieme all'amico Carlo Giovanardi. E ciò avvenne con un passaggio dalla porta principale, in modo trasparente ed alla luce del sole, il congresso UDC del 2007.
Poi, nel 2008, ci dimettemmo tutti dagli organi (io stesso ero vice-segretario regionale ed in Direzione Nazionale). Insieme scegliemmo di entrare, alla pari, nella partita del costituendo PDL.
A questo punto la storia s'incrocia con la cronaca e tutti conoscono i passaggi penultimi ed ultimi.
Dal punto di vista meramente politico, dovremmo essere contenti per l'abiura dell' ex-presidente della Camera. In sostanza, ed in modo inappellabile: noi avevamo ragione, lui torto (marcio).
Non si può, come dicevamo noi, costruire un centro ondivago, pragmatico, terzaforzista, che si chiama fuori dal fisiologico bipolarismo europeo (PSE vs. PPE). Solo ora, anche se tardi, ha capito che aveva preso una cantonata, sebbene, ne siamo profondamente convinti, “interessata”.
Eppure qualcosa mi dice che, sotto sotto, c'è puzza di bruciato.Ed ecco scattare, in pelle più che a livello razionale, il “famoso” allarme rosso.
Intanto,mi sia permesso, un po' per gioco ed anche per scaramanzia, ricordare e rilevare che Casini, volente o nolente, è stato protagonista di ripetute auto-rottamazioni: CCD, CCD-CDU,patto legato a SCELTA CIVICA, ed ora, nei fatti, UDC... (e chissà cosa può riservare il futuro!).
Ma, tornando alle cose serie, i tempi scelti per il salto della quaglia sono più che sospetti. Non può essere ininfluente il braccio di ferro in corso tra NCD e la rinata FORZA ITALIA sull'identità, la connotazione politica, la leadership, il progetto elettorale della coalizione di centro-destra.
Non a caso Casini si è già posto a metà strada tra Alfano e Berlusconi. Conosciamo da molti anni questa sua filosofia mediana.Il giusto mezzo, totalmente inerte e furbescamente attendista, è davvero roba da archeologia repubblicana.
Siamo convinti che Alfano e, con lui, tutta una classe dirigente del NCD, insieme esperta, politicamente accorta e strategicamente vispa, non abboccherà all'amo casiniano.
Se crede e può, l'ex-Presidente della Camera affronti la prossima campagna elettorale per le politiche da solo. Almeno questo prezzo per la “riconversione” deve pagarlo!
C'è comunque il provvidenziale paracadute di Berlusconi. Non sarebbe la prima volta, come insegnano i numerosi seggi che il Cavaliere gli concedeva al tempo della Casa delle Libertà...
Per costruire la costola italiana del PPE non si può mettere del vino nuovo in otri vecchi. O, meglio, facciamo che il vino datato venga versato in otri altrettanto datati. Il simile, questa è una legge cosmica e non solo della politica, attrae sempre il simile.
Non sarebbe poi una sorpresona se il NCD corresse in coalizione da solo e Forza Italia ospitasse i reduci casiniani.
Se, per portare avanti questo disegno di fedeltà ad un'idea nella più completa discontinuità, servisse una limpida prova di forza, noi diciamo: presenti.
È giusto essere alleati entro una più ampia coalizione bipolare, non però servi sciocchi...ed un po' masochisti!
Franco Banchi