I POPOLARI LIBERALI della TOSCANA verso le elezioni
PER UN DECALOGO DEL PDL:propensione sociale, lealtà e cultura.
- Dopo il fallimento del governo Prodi, causato dalla eterogeneità politica della sua maggioranza, e la scelta del Partito Democratico di presentarsi da solo alle elezioni privilegiando questa volta la coerenza programmatica (non certo quella ideale), anche nella Casa delle Libertà si è riproposta la necessità di elaborare una proposta politica più coerente e adeguata ai problemi del Paese, dando vita a quella formazione politica di tipo popolare-europeo denominata POPOLO della LIBERTA`.
- Nel centro-destra la provvisorietà dei partiti preesistenti era resa evidente da due circostanze,o,meglio, contraddizioni interne alla vecchia coalizione. L`esistenza al suo interno di due distinti partiti (FI di nuova costituzione, ma risultato della confluenza di soggetti provenienti dalla DC, dal PSI e dai Liberali; Udc, nostalgica identità di una parte liberaldemocratica della DC), che però nel Parlamento Europeo fanno entrambi parte del medesimo Gruppo , il PPE; dall`altra parte, una coerente evoluzione ha condotto AN, che si definiva un partito di destra democratica, ad avvicinarsi alle posizioni del PPE e a diventare in sostanza una formazione di centro.
- La novità del quadro politico attuale deriva da due passaggi ulteriori. Da un lato, Berlusconi dichiara a nome di FI di voler procedere in maniera irreversibile a costruire la sezione italiana del PPE, ossia il Popolo delle Libertà (PDL), adeguando così l`Italia al modello europeo; dall`altro lato, Fini dichiara che AN chiede di entrare nel PPE e contestualmente aderisce al PDL.
Tale novità è completata ulteriormente dalla scelta di "federarsi" con la Lega al Nord e con analoghi movimenti regionali o locali al Sud, tenendo fuori dalla coalizione la destra estrema di Storace.
Quindi è totalmente infondata la posizione di chi sostiene che il PDL è spostato a destra. - Il dato conclusivo è che il progetto annunciato da FI e da AN coincide esattamente con la prospettiva che il gruppo dei Popolari Liberali sta perseguendo ormai da diversi anni. Questo movimento è nato all`interno dell`Udc per opera di Carlo Giovanardi già al II Congresso Nazionale e decollato in modo più consistente all`ultima assise del Luglio 2007. Esso rappresenta la posizione predominante dell`elettorato UDC, cioè,secondo un recente sondaggio, del 70% dei suoi elettori a livello nazionale e di un consistente terzo tra gli iscritti in Toscana. Questo percorso trova dunque il logico epilogo nella convinta partecipazione dei Popolari Liberali, in qualità di fondatori, al progetto del PDL.
- Osservato che il gruppo dei Popolari Liberali aveva dunque visto giusto, la nascita del PDL è un progetto non soltanto in sé coerente e corrispondente con quanto avviene a livello europeo - il che non si può dire del PD, di cui non esiste un equivalente in Europa - ma anche capace di stabilizzare il quadro politico e di dare una svolta al governo del Paese.
- Per raggiungere questo obiettivo, il PDL dovrà marcare un sensibile avanzamento in almeno tre ambiti: la visione integrale dell`uomo attraverso una propensione sociale; la valorizzazione delle risorse umane; la cultura, la ricerca in tutti i campi e la formazione.
- Il nuovo partito deve dire parole chiare a favore del diritto alla vita, dall`inizio al suo termine naturale, e saper rispondere con fermezza ai problemi delle fasce sociali più deboli, e che più hanno bisogno: i giovani, le donne, gli anziani, le famiglie numerose, le giovani coppie ( con particolare riferimento all`abitazione), i disabili, gli indigenti. Questa opzione preferenziale deve comunque assicurare attenzione e libertà a chi è in grado di competere, coniugando sapientemente, rispetto della persona, solidarietà e sussidiarietà.
- Dobbiamo contrastare il discredito che l`opinione pubblica ha della politica, che è percepita da buona parte dell`opinione pubblica come sinonimo di affarismo: il nuovo partito deve guadagnarsi il rispetto di tutti. A dirigenti ed iscritti del nuovo partito spetta dunque la responsabilità di una condotta esemplare.Un retroterra di idee e principi, un sistema interno di regole democratiche e con il contributo degli organi di garanzia dovranno vigilare che la nuova formazione non scada nel verticismo, nel pragmatismo e vada contro il bene comune. In altri termini, rispetto della persona, solidarietà e sussidiarietà devono essere anche il metodo del partito.
- La politica deve tornare ad avere una coerenza ideale e un valore formativo almeno pari a quello riconosciuto al volontariato. Per questo il partito deve essere inteso come una società fra persone che con lealtà e libertà si impegnano in favore degli altri e del proprio Paese. A dirigenti ed iscritti spetta la responsabilità di una condotta esemplare. Uomini come De Gasperi e Sturzo, o come i fiorentini Renato Cappugi e Giorgio La Pira sono modelli ancora attuali perché furono non solo onesti e competenti, ma anche maestri di umanità. La politica che si fa dipende dagli uomini che si è; la sola garanzia della serietà di una politica sta nella coerenza di chi la rappresenta.
- Invitiamo dunque i cattolici che fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, i laici, i liberaldemocratici, tutti coloro che aspirano ad una vera solidarietà ed a riforme sociali intelligenti a sostenere il progetto del PDL ed alla sua affermazione nelle prossime elezioni politiche, a maggior ragione ora che il partito di Casini ha optato per una sua corsa solitaria, che isola l`UDC dal grande disegno orientato alla costruzione della casa italiana del PPE.
Popolari Liberali della Toscana nel PDL
Firenze, Febbraio 2008