MOVIMENTO POPOLARI LIBERALI
SEZIONE UMBRA
Alla Cortese Attenzione di Carlo Giovanardi:
Suggerimenti per l’ assunzione di provvedimenti a favore della famiglia
importanti limitato o nullo impiego di risorse.
Fascicolo 1
PROVVEDIMENTO PROPOSTO:
REVISIONE NORMATIVE DI RIFERIMENTO PER LA FORMAZIONE DA PARTE DEI COMUNI DELLE GRADUATORIE DEGLI ASPIRANTI ALL’ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA; ESCLUSIONE DEL REQUISITO SOGGETTIVO DEL REDDITO COMPLESSIVO PER I NUCLEI FAMILIARI AVENTI AL LORO INTERNO COMPONENTI AFFETTI DA GRAVI DISABILITA’.
NOTA:
I bandi emanati dai comuni in materia di assegnazione di alloggi recano nella loro totalita’ tra i requisiti richiesti quello del non superamento di una soglia di reddito familiare normalmente compresa tra 15000 e 25000 euro.
Sulla base dei regolamenti emanati dai singoli comuni, in alcune realta’ non vengono fatte rientrare nel reddito complessivo i redditi derivanti da pensioni di invalidita’ e da sssegni di accompagnamento.
Altre realta’ prevedono abbattimenti per alcune tipologie di reddito ( lavoro dipendente) in misura fissa o percentuale.
In generale si fa riferimento all’indicatore ISEE.
Molti comuni, prevedono di poi nella formazione della graduatoria, punteggi a favore delle famiglie con al proprio interno componenti in grave disabilità.
Ma questi valgono per le famiglie immesse in graduatoria a seguito del possesso dei requisiti.
Ma il requisito del reddito puo’ essere penalizzante per moltee di queste famiglie.
Esempio:
Carlo T. 37 anni, è affetto da una grave forma di sclerosi multipla; Sposato con Alessandra, commerciante, abita in un comune dell’Umbria, che emana un bando con richiesta dei seguenti requisiti:
omissis
e) Reddito complessivo del nucleo familiare relativo all’anno 2006 non superiore a Euro
15.000,00.
Ai fini della sussistenza del requisito di cui alla lettera e), il reddito complessivo è determinato
sommando i redditi fiscalmente imponibili di tutti i componenti il nucleo familiare, quali risultino dalle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2007. Conseguentemente, non sono inclusi nel computo i sussidi o assegni percepiti in attuazione delle norme vigenti a sostegno di conviventi handicappati, invalidi o disabili. I redditi vengono sommati e dalla somma vengono detratti Euro 1.000,00 per ciascun figlio che risulta a carico; l’importo risultante viene ulteriormente abbattuto del quaranta per cento, qualora i redditi derivino interamente da lavoro dipendente, mentre tale riduzione non
viene effettuata per i redditi derivanti da lavoro autonomo. Nel caso di redditi misti, le decurtazioni sopra indicate vengono operate solo nei confronti dei redditi da lavoro dipendente e quelli da lavoro. autonomo vengono successivamente sommati per intero.
Carlo T., ha bisogno di cure e assistenza continue che non possono essergli garantite soltanto dal coniuge, che non puo’ da solo provvedere alla sua mobilità e ai suoi spostamenti. Per questo ai primi albori della malattia la famiglia ha deciso di andare a vivere con la famiglia di Carlo in un appartamento di 80 mq sito peraltro al primo piano di uno stabile.
La presenza dei genitori di Carlo, Maurizio ( pensionato artigiano ) Rosalba ( casalinga) e del loro figlio Massimo,( operaio ) ha consentito ad Alessandra di potere continuare la propria attivita’ di commerciante a sostegno della famiglia e delle ingenti spese aggiuntive che la stessa deve sostenere, garantendo a Carlo una adeguata assistenza.
La coabitazione di 5 persone adulte all’internoun appartamento in affitto di 80 metri,( 650 Euro) non è certamente facile sopratutto se all’interno dell’appartamento devono circolare carrozzelle, sollevatori,deambulatori e altro.
Occorre quindi chiedere una alloggio di edilizia pubblica al Comune. Ma ahimè al momento del calcolo del reddito, la famiglia malgrado l’esenzione della pensione di invalidita’ di Carlo si trova a sommare un reddito di 24.000 complessivi.
Costituito per 9.000 Euro dal reddito di partecipazione di Alessandra, 8.000 Euro reddito di lavoro dipendente al netto degli abbattimenti di Massimo, 7000 Euro reddito di lavoro dipendente al netto degli abbattimenti di Maurizio.
E’ allora addio al bando! Si resta in affitto giacchè la famiglia non puo’ farsi carico in queste condizioni di una rata di mutuo stimabile nel doppio del costo dell’affitto.
Nel frattempo gli alloggi di nuovissima costruzione vengono assegnati, compreso quel piano terra con piccolo giardino che tanto sarebbe servito per far far prendere una boccata d’aria a Carlo T.
La fine della storia ci dice che tutti gli alloggi sono stati assegnati e che essendo sempre piu’ “meno reperibili” i poveri italiani sono andati a famiglie di immigrati certamente meritevoli ma con condizioni di vita certamente non a limite come quelle della famiglia di Carlo T, che vede ostacolato il suo diritto a una migliore qualita’ di vita, oltreche’ dalle rampe di scale della sua attuale abitazione dalla mancanza di una norma legislativa che riservi a prescindere dal reddito una quota degli alloggi di edilizia residenziale alle famiglie con componenti in grave disabilita’.
Perdippiù occorerebbe la previsione nei programmi di edilizia residenziale di una aliquota di costruzioni realizzate a tale fine con gli adeguati e senza barriere architettoniche, perche’ non ha comunque senso anche in presenza dei prescritti requisiti soggettivi, assegnare alloggi che manchino di ascensori o le cui porte di comunicazione interna non lascino passare una carrozzina.
Ringraziandoti per l’attenzione resto a disposizione per quanto necessario.
Salvatore Civiletti